Per lavorare gli stampi e finire i pezzi in alluminio stampati a caldo Masperotech ha scelto due fresatrici serie FOX di Nicolás Correa per la loro flessibilità, rigidità e precisione.
Sono 110 anni che la Masperotech si occupa di metallurgia dei metalli non ferrosi: oltre un secolo di storia vissuta con lungimiranza da tre generazioni della famiglia Maspero. L’azienda, con sede a Monza, ha saputo conquistare posizioni di rilievo nel mercato nazionale e internazionale grazie alla costante attenzione verso le nuove frontiere della tecnologia, acumulando avanzate competenze e un prezioso bagaglio di esperienza nello stampaggio a caldo. “Dall’antica tradizione artigiana – si legge sul sito Internet dell’azienda brianzola - abbiamo ereditato il gusto del fare bene le cose: l’introduzione delle tecnologie più avanzate ha di fatto reso possibile applicare su scala industriale i valori di questa cultura”.
Oggi Masperotech vanta una posizione di spicco a livello europeo nel settore dello stampaggio a caldo di materiali non ferrosi, con particolare riferimento alla produzione di componenti in leghe di alluminio per i quali l’azienda progetta e realizza anche gli stampi in acciaio ed esegue le lavorazioni meccaniche di finitura.
Fresatrici flessibili, affidabili e produttive
In tale strategia di sviluppo si inserisce il recente acquisto di due fresatrici della Nicolás Correa, in particolare i modelli FOX-40 e FOX-50: le macchine rientrano in un piano di investimento più ampio finalizzato a un ampliamento della capacità produttiva e a un aggiornamento del parco macchine utensili. Il modello Fox 40 è già stato installato nello stabilimento produttivo ed è in piena attività, mentre il secondo è in arrivo. Sono due macchine a portale, in configurazione a ponte fisso e tavola mobile, che si differenziano per la tecnologia della testa.
Tecnologia della testa all’avanguardia
Le fresatrici FOX acquisite da Masperotech sono equipaggiate con la testa UDX. Si tratta di una testa universale dotata di un sistema a doppio anello dentato Hirth brevettato a livello mondiale da Nicolás Correa che consente il posizionamento ogni 0,02º.
È l’unica testa sul mercato ad avere una trasmissione meccanica che permette, con totale affidabilità e precisione, di lavorare a 10.000 giri/min (S1) senza limitazioni di tempo (24/7) con una potenza di 42 kW e 620 Nm (sempre in S1). Questa configurazione consente di eseguire tutti i tipi di lavorazioni, dalla sgrossatura alla finitura, su tutti i tipi di materiali. Da parte sua, il modelo FOX è l’ultima fresatrice sviluppata da Nicolás Correa, importante costruttore europeo nelle installazioni di fresatrici a portale.
Un partner affidabile
Il Gruppo Nicolás Correa è uno dei maggiori produttori europei di fresatrici di medie e grandi dimensioni. Con circa 450 dipendenti le fresatrici prodotte nel moderno stabilimento a Burgos, nel nord della Spagna, vengono esportate in più di 20 Paesi in tutto il mondo, utilizzando un’ampia rete di distributori e uffici commerciali e servizio tecnico per avere un contatto diretto e personalizzato con il cliente.
Questa rete ha consentito l’installazione di oltre 1.000 fresatrici a portale e 800 fresatrici a colonna mobile sul mercato europeo. In Italia, Nicolás Correa è rappresentato in esclusiva da Overmach, beneficiando così della professionalità della rete di distribuzione e assistenza più completa del mercato italiano.
“Ci riteniamo molto soddisfatti di tale scelta non solo per l’elevata tecnología delle macchine - aggiunge Claudio Ongis - ma anche per il servizio che il costruttore spagnolo ha fornito, sia in fase di prevendita che di post vendita. Prima di acquistare le due fresatrici abbiamo infatti visitato gli stabilimenti di Burgos notando subito una organizzazione ai massimi livelli e una grande professionalità nel rapporto con il cliente. Abbiamo assistito al collaudo della prima macchina e siamo rimasti positivamente impressionati dal livello tecnico del personale. Abbiamo scoperto così una realtà industriale molto efficiente che, sono certo, potrà soddisfare anche nostre future esigenze produttive.” [...]